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  • Va l'AlpinCoro
  • Canta: Il Coro della Brigada Alpini "Julia"
    Autore: Sconosciuto - 1915
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Original


Va l'alpin su l'alte cime,
passa al volo lo sciator,
dorme sempre sulle cime,
sogna mamma e il casolar.

Dorme sempre sulle cime,
sogna mamma e il casolar.

Fra le rocce ed i burroni
sempre lesto è il suo cammin,
quando passa la montagna,
pensa sempre al suo destin.

Quando passa la montagna,
pensa sempre al suo destin.

Noi cantiamo una canzone,
la canzone degli alpin,
la cantiamo con orgoglio,
siam del corpo degli alpin.

La cantiamo con orgoglio,
siam del corpo degli alpin.

Non è conosciuto l'autore dei versi italiani di questo Canto Alpino, si sa solo che furono scritti nel 1915 utilizzando la melodia del canto popolare russo "Stenka Razin". Questo nome è lo pseudonimo di Stepan Timofeevic Razin (1630 - 1671), lider rivoluzionario russo, appartenente alla comunità dei cosacchi del Volga. Fu la figura principale della rivolta cosacca del 1670 contro lo zar Alessio I Romanov. Mandato in missione ufficiale da parte dei cosacchi del Don presso i tartari calmucchi nel 1661 riapparve sei anni dopo a Pansinskoe come difensore degli oppressi, dei contadini poveri, dei servi della gleba fuggitivi, degli appartenenti a minoranze etniche perseguitate e dei disertori. Proclamata nel 1670 la Repubblica Cosacca e l'abolizione della schiavitù, sostenne l'uguaglianza di tutti e l'abolizione dei privilegi. Organizzò un esercito popolare che prese Caricyn (oggi Volgograd), Saratov e Samara risalendo il corso del Volga. Nel 1671 la rivolta contadina si estese anche alle regioni settentrionali della Russia. In ottobre, con la sconfitta presso il fiume Svijaga, Razin fu costretto alla ritirata. Tradito, fu consegnato alle autorità zariste che dopo averlo torturato lo squartarono pubblicamente. La sua memoria però rimase in numerose poesie, canti e ballate popolari russe, dove viene rappresentato come difensore degli umili e vendicatore degli oppressi

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