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  • SiberianaDaniele Serra
  • Canta: il tenore Daniele Serra
    Autori: Cherubini - Bixio - 1935
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Original


Dorme la Siberia nella bianca infinità
mentre una canzone misteriosa al vento va.
Canta Ivana ai giovani pastor,
ma un cosacco con la febbre in cor
ascolta pallido la bella zingara
e a lei sospira con languor:

“Piccola bionda Ivana, lontana in un nido d’amor,
bambola siberiana, sovrana sarai del mio cuor
e la tristezza ci vincerà là nella folle città.
Suona la balalaika, la steppa nel cuor rivivrà”.

Là nella Siberia, sotto il lento nevicar,
cantano i ribelli tra i baglior dei focolar.
Colmo è già di wischy ogni bicchier,
piange Ivana sola nel mister,
più non dimentica la voce flebile
del suo cosacco prigionier:

“Piccola bionda Ivana, lontana in un nido d’amor,
bambola siberiana, sovrana sarai del mio cuor
e la tristezza ci vincerà là nella folle città.
Suona la balalaika, la steppa nel cuor rivivrà”.

Là nella Siberia senza sole e senza amor,
sulla balalaika piange Ivana e aspetta ancor.
Guarda quanta neve scende giù
ma il cosacco non ritorna più!

I Cosacchi sono un'antica comunità militare, che vive nella steppa dell’Europa dell’Est (Russia meridionale, storicamente Ucraina) e dell’Asia (Siberia e Kazakistan). Inizialmente con tale termine furono individuate le popolazioni nomadi tartare (mongole) delle steppe della Russia del Sud. Tuttavia, a partire dal XV secolo, il nome fu attribuito a gruppi di slavi (per lo più russi e ucraini) che popolavano i territori che si estendevano lungo il basso corso dei fiumi Don e Dnepr. In questo senso, i cosacchi non costituiscono un gruppo etnico in senso proprio. Altre zone di colonizzazione successiva furono la pianura ciscaucasica (bacini dei fiumi Kuban' e Terek), il basso Volga, la steppa del bacino dell'Ural e alcune zone della Siberia orientale nel bacino del fiume Amur. Il nome "cosacco" apparirebbe per la prima volta nel 1395, nelle Cronache della Rutenia, ma secondo altri storici solo nel 1444 (in un manoscritto russo) per designare soldati mercenari nomadi liberi ossia non soggetti agli obblighi feudali), che spesso offrivano i loro servigi ai vari principi.

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