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Mia Gioconda

( Canta: Cristian e Ralf & Agnaldo Rayol )
( Autore: Vicente Celestino - 1946 )

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Dialetto


Do dia que nascemos
e vivemos neste mundo,
nos falta uma costela
que encontramos num segundo.
Às vezes muito perto
desejamos encontrá-la,
no entanto é preciso
muito longe ir buscá-la.

Vejamos o destino
dum pracinha brasileiro,
partindo para a Itália
transformou-se num guerreiro.
E lá muito distante,
despontar o amor sentiu,
e disse estas palavras
a uma jovem quando a viu:

Italiana,
La mia vita oggi sei tu
Io te voglio tanto bene
Partiremo due insieme
Ti lasciar non posso più.

Italiana
Voglio a ti piccola bionda
Ha il viso degli amori
La tue labbra son due fiori
Tu sarai la mia Gioconda.

Vencido o inimigo
que antes fora varonil,
recebeu da FEB a ordem
de embarcar para o Brasil.
Dizia a mesma ordem:
"Quem casou, não poderá
levar consigo a esposa,
a esposa ficará".

Prometeu então o bravo:
"Volto a ser civil,
embarcarás amada
para os céus do meu Brasil".
E enquanto ela esperava
lá no cais napolitano,
repetia estas palavras
no idioma italiano

Brasiliano,
La mia vita oggi sei tu
Io ti voglio tanto bene
Chiedo a Dio que tu venga
Ti scordar non posso più.

Brasiliano,
Sono ancora la tua bionda
Mi sposo hai lasciato
Questo cuore abandonato
Che chiamasti di Gioconda.

Di Gioconda
Di Gioconda

Traduzione

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Dal giorno che nasciamo
e viviamo in questo mondo,
ci manca una costola
che incontriamo in un secondo.
À volte molto vicino
desideriamo incontrarla,
ma a volte è necessario
molto lontano andare a cercarla.

Vediamo il destino
di uno spedizionario brasiliano,
partendo per l'Itália
si trasormò in un guerriero.
E là molto distante,
sbocciare l'amore sentì,
e disse queste parole
ad una giovane quando la vide:

Italiana,
la mia vita oggi sei tu,
io ti voglio tanto bene,
partiremo tutti insieme,
ti lasciar non posso più.

Italiana,
voglio a te piccola bionda,
hai il viso degli amori,
le tue labbra son due fiori,
tu sarai la mia Gioconda.

Vinto il nemico
que prima era virile,
la FEB ricevette l'ordine
di imbarcare per il Brasile.
Diceva lo tesso orfine:
"Chi si è sposato, non potrà
portare con sè la moglie,
la moglie resterá".

Promise allora il bravo:
"Tornato civile,
imbarcherai amata
per i cieli del Brasile".
E mentre lei aspettava
là sul molo napoletano,
ripeteva queste parole
nell'idioma italiano:

Brasiliano,
la mia vita oggi sei tu,
io ti voglio tanto bene,
chiedo a Dio que tu venga,
ti scordar non posso più.

Brasiliano,
sono ancora la tua bionda,
mio sposo hai lasciato
questo cuore abandonato,
che chiamasti di Gioconda.

Di Gioconda!
Di Gioconda!

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Ho voluto inserire questa bellissima canzone composta nel lontano 1946 dal compositore brasiliamo Vicente Celestino in quanto narra la vicenda sentimentale vissuta da uno "Spedizionario" brasiliano in Italia durante la Seconda Guerra Mondiale ed anche perchè, oltre ad essere una canzone stupenda, a mio avviso la sua interpretazione è semplicemente meravigliosa. Essa ha fatto parte della colonna sonora della Novella brasilana "O Rei do gado".