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  • La canzone del GrappaCoro
  • Canto patriottico - Canta: Coro degli Alpini
    Autori: General E. De Bono - Capitano A. Meneghetti - 1918
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Original


Monte Grappa tu sei la mia Patria,
sovra a te il nostro sole risplende,
a te mira chi spera ed attende
i fratelli che a guardia vi stan.

Contro a te già s’infranse il nemico
che all’Italia tendeva lo sguardo,
non si passa un cotal baluardo
affidato ad italici cuor.

Monte Grappa tu sei la mia Patria,
sei la stella che addita il cammino,
sei la gloria, il volere, il destino
che all’Italia ci fa ritornar.

Le tue cime fur sempre vietate
per il piè dell’odiato straniero,
dei tuoi fianchi egli ignora il sentiero
che pugnando più volte tentò.

Qual la candida neve che al vento
ti ricopre di splendido ammanto,
tu sei puro ed invitto con vanto
che il nemico non lasci passar.

Monte Grappa tu sei la mia Patria,
sei la stella che addita il cammino,
sei la gloria, il volere, il destino
che all’Italia ci fa ritornar.

O montagna, per noi tu sei sacra,
giù di lì scenderanno le schiere
che irrompenti a spiegate bandiere
l’invasore dovranno scacciar.

Ed i giorni del nostro servaggio,
che scontammo mordendo nel freno,
in un forte avvenire sereno
al più presto vedremo mutar.

Monte Grappa tu sei la mia Patria,
sei la stella che addita il cammino,
sei la gloria, il volere, il destino,
che all’Italia ci fa ritornar.

Nell'1918, a seguito di un violento attacco degli austriaci, venivano inviati uomini e mezzi al fronte del Monte Grappa a compiere quegli atti di eroismo che il 15 giugno 1918 valsero ad arrestare e indi respingere definitivamente il nemico. Da allora il Monte Grappa fu dichiarato "Sacro alla Patria". In quello stesso anno fiorì una leggenda tra i soldati. Si diceva che la popolazione della Val Cismon, occupata dagli austriaci, cantasse sottovoce un bellissimo inno patriottico. In un anelito di liberazione mani misteriose avevano scritto sui muri delle case: "Monte Grappa, tu sei la mia Patria' e fu proprio a questo bellissimo verso che si ispirò il generale Emilio De Bono per stendere gli endecasillabi dell'inno, che fu poi musicato dall'allora capitano Antonio Meneghetti di Ancona.

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