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  • CincinnatoClaudio Baglioni
  • Canta: Claudio Baglioni
    Autori: C. Baglioni - A. Coggio - 1971
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Original


Gira che ti rigira, amore bello,
anch'io domani me ne vado via di qui,
è tanto che mi frulla nel cervello
e poi non voglio andare avanti più così.
I giorni vanno via
come una triste litania,
col sole che ti scava il viso.

Gira che ti rigira, amore bello,
domani metto sopra un treno i sogni miei,
la fine non farò di mio fratello
che sembra vecchio e ha pressapoco gli anni miei.
D'un banco d'osteria,
di due pettegole per via,
sai che ne ho le tasche piene.

E voglio scordare
te, i sassi, il campo da arare
ed un bosco che non conosco già più,
che non voglio mai più, mai più.

Ma cosa puoi saperne tu,
tu che non sei stata mai altro che guai
e non sai che in città puoi lottare e sognare
e cercar di arrivare, e puoi sperar nella gente
e ritrovarti fra le mani niente,
ricominciare da zero,
trovar che tutto è falso e niente vero
e poi capir che non sei più sincero,
e poi che non sei più sicuro.

Non sei più sicuro,
non sei più sicuro,
non sei più sicuro,
non sei più sicuro,
non sei più sicuro,
non sei più sicuro, di niente,
ed aspettare di morire
ed aspettare, ed aspettare.

Gira che ti rigira, amore bello,
per non morire oggi son tornato qui
e mentre richiudevo il tuo cancello
mi sono chiesto chissà se lei mi prenderà così,
chissà se crederà
che ho combattuto giù in città
e gira che ti rigira, sono quà!

In questa canzone Claudio Baglioni narra la storia di un contadino che decide di lasciare la vita del campo per recarsi in città in cerca di migliori condizioni di vita. La storia è ispirata a quella di Lucio Quinzio Cincinnato che fu eletto Console di Roma nel 460 A.C. Il Cincinnato conduceva una vita di agricoltura ma, dovendo pagare una pesante cauzione, dovette vendere tutti i suoi beni e fu costretto a ritirarsi in un piccolo podere fuori Roma.

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